Il ms. Marciano It. IX 589 (9765) era finora noto agli studiosi come testimone di capitale importanza per la produzione lirica di Domenico Venier (1517-1582). Autografo, utilizzato dal 1550 al 1557, il manoscritto conserva 127 rime (alcune incomplete o a livello di frammento), 103 delle quali hanno questa sola attestazione. Era sfuggito che il veneziano avesse utilizzato c. 34r-v per trascrivere una serie di excerpta tratti dalle rime di Guittone d’Arezzo. L’analisi degli estratti ha dimostrato che la copia eseguita dal Venier è stretta collaterale del ms. Laurenziano Redi 9: la seriazione (relativamente ai primi venti sonetti del “canzoniere amoroso”) è quella del ms. Laurenziano, ma il testo offerto è in due punti più corretto e la lingua, non pisanizzata, conserva tracce toscano-orientali più accentuate. Con la carta di lavoro venieresca si è scoperta una testimonianza di notevole interesse per la tradizione dei sonetti amorosi del poeta aretino.
MONICA BIANCO, Quarantena guittoniana in un autografo di Domenico Venier [85-115]
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XXXII 2008 - 1
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