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XXVIII 2004 - 3

SERGIO VATTERONI, «Estrange amor» [366-69]

L’aggettivo estrange usato nel Tristano Thomas per qualificare l’amore che unisce Marco, Isotta la bionda, Tristano e Isotta dalle bianche mani è stato variamente inteso dagli studiosi. Esso si riferisce in realtà allo squilibrio che lega un personaggio all’altro, per cui nessuno di loro può godere nella sua interezza dell’amato o amata, il che genera un senso di reciproca estraneità. La natura di questo “amore estraneo” è chiarita da un passaggio del De contemplando Deo di Guglielmo di Saint-Thierry, secondo cui l’infelicità umana deriva da un amore mal indirizzato, rivolto cioè alle cose mondane.

The adjective estrange used in Thomas’ Tristan to qualify the love that unites Mark, Isolde the Blonde, Tristan, and White-Handed Isolde has been variously understood by scholars. It actually refers to the imbalance that binds one character to the other, whereby neither of them can enjoy in his or her entirety the beloved, which generates a sense of mutual estrangement. The nature of this “estranged love” is clarified by a passage in William of Saint-Thierry’s De contemplando Deo, according to which human unhappiness results from misdirected love, that is, directed toward worldly things.

Letto 309 volte Ultima modifica il Mercoledì, 05 Luglio 2023 17:51

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