Lo studio riprende la tesi sostenuta da Enrico Malato e Giuliano Tanturli per cui la grande caanzone di Guido Cavalcanti costituirebbe una confutazione delle critiche contenute implicitamente nella Vita Nova contro colui che Dante aveva precedentemente riconosciuto come il suo «primo amico».
The article takes up the thesis put forward by Enrico Malato and Giuliano Tanturli that Guido Cavalcanti's great canzone constitutes a refutation of the criticism implicitly contained in the Vita Nova against the poet whom Dante had previously acknowledged as his 'first friend'.