Il saggio offre una nuova interpretazione, non ludica, di un breve sirventese che Guilhem de la Tor rivolse ad Azzo VII d’Este per accusare l’avarizia di due ricchi, Corrado e Bonifacio. Si ricostruisce il quadro tribunalizio, più o meno formalizzato, per il quale Guilhem scrisse il sirventese, e si collega la genesi del testo alla festa di sant’Andrea, celebrata il 30 novembre. In un’occorrenza di quella festa, il trovatore, davanti alla corte riunita intorno al signore estense, avrebbe ricordato un torto subito neanche tre settimane prima, il giorno di san Martino.
The study presents a new interpretation of a short sirventes which Guilhem de la Tor directed at his patron, Azzo VII d’Este, in order to expose the meanness of two rich men, Corrado and Bonifacio. I offer a reconstruction of the trial scenario for which the sirventes was apparently written, connecting the recitation of the poem to an occurrence of the feast of St Andrew, celebrated on November 30th. On that occasion the troubadour seems to have recalled to Azzo VII and his courtiers, a humiliation he had suffered three weeks before on St Martin’s day.