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XXXIV 2010 - 1

CARLO DONÀ, Dal mito alla letteratura e ritorno: dalla parte del mito [33-56]

La filologia medievale, a differenza della filologia classica, è estranea alla mitocritica, vista con sospetto (in parte giustificato) e assai poco praticata. È un peccato, perché la letteratura medievale presenta una dimensione mitica eccezionalmente rilevante. Il mito è infatti fondamentalmente un arcaico modo di pensiero narrativo, che spiega la realtà attraverso storie tradizionali investite di valore sacro o di straordinario prestigio, conservate nella memoria etnica e, in linea di principio, trasmesse sopratttutto per via orale. Tutte queste condizioni riapparvero al tramonto del mondo antico, con la diffusione del mito cristico, l’avanzamento di culture barbariche ancora arcaiche e l’arretramento della cultura scritta, e produssero nel Medioevo un vero e proprio rinascimento mitico di imponenti proporzioni. Il mito medievale si presenta ovviamente soprattutto in forma cristiana, ma conserva anche un’immensa massa di materiali arcaici e popolari, e preserva, risemantizzandola, la mitologia classica. Dobbiamo però imparare ad accostare questi materiali mitici iuxta sua propria principia, per poterli comprendere senza distorsioni, cosa non facile, che richiede un notevole cambiamento nelle prassi ermeneutiche correnti.


While classical philology usually practices mythical criticism, mediaeval philology does not, and considers it with suspicion (partly justified). It’s a pity, because medieval literature presents an exceptionally relevant mythical dimension. Myth was basically an archaic, narrative way of thinking, that explained reality through sacred, traditonal and revered stories; these stories were conserved in the ethnic memory, and were principally transmitted orally. All these conditions reappeared at the end of the ancient world, with the spread of the christian myths, the apparition of barbaric cultures, and the decline of the written, scholarly tradition. So, there was in the Middle ages a real mythical renaissance. Obviously, mediaeval myths were above all christian ones; but they were also archaic and popular, or conveyed, with a new significance, the classical mythical matter. We need to learn to approach these mythical texts iuxta sua propria principia, to be able to comprehend them without distorting them; but that is not easy, and requires a deep change in our hermeneutical praxis.

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