Nel 1984 Lejeune, seguita più tardi da Paden, ha proposto di identificare il trovatore Bernart de Ventadorn con un omonimo monaco e abate benedettino, figlio di Eble III e della sua seconda moglie, Alaiz di Montpellier. Come già osservato dagli studiosi, l’ipotesi presenta tuttavia dei problemi sotto il profilo cronologico, dovuti soprattutto alla difficoltà di riconoscere nel giovane nobile, nato intorno al 1160, l’affermato trovatore motteggiato da Peire d’Alvernhe nella celebre galleria, composta non più tardi del 1173. Anticipare l’anno di nascita dell’abate fino a renderlo compatibile con l’ipotetico anno di nascita del trovatore non è, del resto, possibile, in quanto questa operazione richiederebbe la retrodatazione del primo matrimonio di Eble III con Margherita di Turenna ad epoca anteriore al 1148, anno di morte del primo marito di quest’ultima e, quindi, sicuro terminus post quem dell’avvenimento.

In 1984 Lejeune, later followed by Paden, suggested that the troubadour Bernart de Ventadorn could be identified with an homonymous Benedictine monk and abbot, son of Eble III and his second wife Alaiz de Montpellier. As scholars have already remarked, the hypothesis presents some chronological problems, particularly due to the difficult identification of the young nobleman with the well-known troubadour mocked by Peire d’Alvernhe in his famous gallery: Eble III’son was actually born in 1160 ca., whereas Chantarai d’aquestz trobadors was certainly composed not later than 1173. Nevertheless we are not able to put forward the abbot’s birth year to make it compatible with the troubadour’s chronology, because it would be necessary to antedate Eble III’s first marriage with Marguerite de Turenne before 1148, that is to say before her first husband’s death year: it is evident that the operation is impossible and that 1148 is the certain terminus post quem of the event.