Il codice brancacciano II F 6 della BN di Napoli tramanda una cronaca latina e volgare della città di Napoli dalle origini al 1511; il testo, attribuito a un Notar Giacomo (not(ario) Iacobo c. 122r), è il risultato della combinazione di scritture preesistenti e materiali originali. Vari indizi fanno pensare che si tratti di una copia d’autore; dal punto di vista della forma libraria il ms. può accostarsi alle tipologie del “codice di lavoro”, del “libro-registro” e del “codice-archivio” – a quest’ultima è accomunato dalla modalità progressiva di compilazione, dal suo valore eminentemente documentario e dallo stretto rapporto fra memoria e attività di scrittura.
In the codex Brancaccio II F 6 of the BN of Naples a Latin and vernacular chronicle is copied, that relates the history of the city of Naples from its origins to 1511. The text, attributed to a Notar Giacomo (not(ario) Iacobo c. 122r), is the result of a combination of pre-existing writings and original materials. Various clues suggest that it is an author’s copy; from the point of view of book form the ms. can approach the types of the “working codex,” the “book-register,” and the “codex-archive” – to the latter it is united by the progressive mode of compilation, its eminently documentary value, and the close relationship between writing activity and memory.