L’indagine si concentra su alcuni toponimi di dubbia interpretazione (Mont-Pèlerin, la palude d’Uzerna) e mostra come Arnaut rifletta, per via di immagini, sulla doppia dimensione del conte di Tolosa, Raimondo V: nipote dell’eroe della prima crociata, figlio di uno dei martiri della seconda crociata, signore di Saint-Gilles, non insensibile all’attrazione dell’Oriente. L’immagine della lancea Domini, anch’essa polivalente, permette ad Arnaut di perfezionare la sua identificazione con Vivien, l’ereo epico di Aliscans e Arles, che veicola il messaggio “attuale” dell’idea di crociata. Ma nel canzoniere di Arnaut la commistione spregiudicata fra dimensione religiosa e profana è costante. Il pellegrinaggio oltremare copre un’esperienza ben diversa: la contemplazione, al lume di una lampada, di una bellezza nuda e misteriosa.
The investigation focuses on certain toponyms of dubious interpretation (Mont-Pèlerin, the Uzerna marsh) and shows how Arnaut reflects, through images, on the double dimension of the Count of Toulouse, Raymond V: grandson of the hero of the First Crusade, son of one of the martyrs of the Second Crusade, lord of Saint-Gilles, not insensitive to the attraction of the East. The image of the lancea Domini, which is also polyvalent, allows Arnaut to refine his identification with Vivien, the epic hero of Aliscans and Arles, who conveys the 'current' message of the idea of crusade. But in Arnaut's songbook, the unprejudiced mixing of religious and profane dimensions is constant. The overseas pilgrimage covers a very different experience: the contemplation, by the light of a lamp, of a naked and mysterious beauty.