Il Bestiaire divin si termina con una dedica dell’autore, Guillaume le Clerc de Normandie, a sire Raol, sun seignor. Dopo alcuni tentativi infruttuosi, la critica pare aver rinunciato a precisare l’identità di Raol. Circoscrivendo però nello spazio (sede episcopale di Coventry-Lichfield-Chester, sotto il controllo del conte di Chester) e nel tempo (datazione delle opere: 1211, 1224 e 1226) l’attività di Guillaume e seguendo le indicazioni dello stesso autore, è possibile avanzare una nuova ipotesi: il dedicatario dell’opera potrebbe essere Radulfus de Blundeville (1172-1232), conte di Chester. Quest’identificazione permetterebbe anche di far luce su alcuni aspetti della biografia di Guillaume e dell’ambiente culturale in cui fu attivo.
The Bestiaire divin ends with a dedication by the author, Guillaume le Clerc de Normandie, to sire Raol, sun seignor. After a few fruitless attempts, critics seem to have given up on specifying Raol's identity. However, by circumscribing in space (episcopal seat of Coventry-Lichfield-Chester, under the control of the Count of Chester) and time (dating of the works: 1211, 1224 and 1226) Guillaume's activity and following the author's own indications, a new hypothesis can be put forward: the dedicatee of the work could be Radulfus de Blundeville (1172-1232), Count of Chester. This identification would also shed light on certain aspects of Guillaume's biography and the cultural environment in which he was active.