Gli studiosi del filosofo maiorchino Raimondo Lullo (ca. 1232-1316) si sono interrogati, per lungo tempo e senza successo, sull’identità del Petrus Venetus della Consolatio Venetorum (1298) e di Petrus Geno della nota di dedica del codice che Lullo donò al doge di Venezia Pietro Gradenigo (1289-1311) e ora conservato a Venezia nella Biblioteca Nazionale Marciana con la segnatura Lat. VI, 200 (=2757). Il recente ritrovamento del testamento di Pietro Zeno di San Giovanni Grisostomo risalente al 26 novembre 1319 (Archivio di Stato di Venezia, Notarile. Testamenti, Testamenti, b. 918, cc. 7v-8r), che qui si presenta nei suoi aspetti principali, chiude in modo definitivo la querelle riguardante l’identificazione di Petrus Venetus / Petrus Geno e fornisce un ritratto circostanziato dell’élite laica lagunare con la quale Raimondo Lullo era in contatto.
The scholars of the Majorcan philosopher Ramon Llull (c. 1232-1316) questioned themselves, for a long time and without success, on the identity of Petrus Venetus of the Consolatio Venetorum (1298) and of Petrus Geno of the dedication note of the codex that Llull gave to the Doge of Venice Pietro Gradenigo (1289-1311) and now kept in Venice in the Biblioteca Nazionale Marciana with the shelfmark Lat. VI, 200 (= 2757). The recent discovery of the will of Pietro Zeno of San Giovanni Grisostomo dating back to November 26, 1319 (Archivio di Stato di Venezia, Notarile. Testamenti, Testamenti, b. 918, cc. 7v-8r), which is presented here in its main aspects, definitively closes the controversy concerning the identification of Petrus Venetus / Petrus Geno and provides a detailed portrait of the secular Venetian elite with which Ramon Llull was in contact.